Recensioni
Reviews
Scheda
Soggetto:
Oscar Wilde (dal romanzo “Il ventaglio di Lady Windermere”)
Sceneggiatura:
Howard Himelstein
Regia:
Mike Barker
Prodotto da:
Meltemi Entertainment Ltd, International Arts Entertainment, Kanzaman S.A.
Distribuito da:
01 Distribution
Edizione italiana:
Pumais 2
Dialoghi italiani:
Antonello Ponzio
Direttore del Doppiaggio:
Giuppy Izzo
Assistente al doppiaggio:
Emanuela Fantini
Sonorizzazione:
Fono Roma
Voci:
Scarlett Johansson:
Perla Liberatori
Helen Hunt:
Roberta Greganti
Mark Umbers:
Niseem Onorato
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dialoghi italiani |
2,5 | |||
direzione del doppiaggio |
1,5 | |||
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Dal romanzo Il ventaglio di Lady Windermere di Oscar Wilde: ci troviamo a Amalfi negli anni 1930; un gruppo di ricconi americani trascorre le vacanze spettegolando qua e là quando giunge una coppia di giovani sposi, Robert e Meg. Tutti si convincono che Robert abbia una relazione con Mrs. Erlynne, mentre solo noi (oltre ai due ipotetici amanti) sappiamo che questa signora è la madre di Meg, che tutti, Meg compresa, sanno morta vent’anni prima.
Ottimo film, bravi gli attori, versione italiana meno buona.
I dialoghi sono discreti, si è cercato di mantenere tutto su un livello medio-alto, dato lo status sociale dei personaggi.
Si ostenta il "voi" dall’inizio alla fine, il "tu" è riservato alle coppie Meg-Robert e Mrs. Erlynne-Robert; nella prima coppia per diritto di matrimonio, quindi è una confidenza dettata dall’intimità, nella seconda la confidenza è data dal disprezzo, dal mercato che entrambi fanno diventare il loro rapporto.
Nulla di eclatante, ma il film sembra reggersi più sulla sceneggiatura (ovvio) che sui dialoghi.
Il perché può forse essere imputato alla direzione del doppiaggio.
La voce di Scarlett Johannson è da Topo Gigio al femminile, non riesce a descrivere il carattere docile e l’ingenuità della ragazza, passando attraverso il sospetto, la gelosia e la ritrovata serenità finale: risulta assai fastidiosa e a tratti irritante.
Tuppy è un vero anziano gentiluomo con un gran difetto addosso: la voce di un quarantenne. Quindi vengono a mancare la maturità, le esperienze di vita, la signorilità che invece troviamo nelle sue parole e nelle sue azioni (anche questo è opera di Wilde).
E poi il sinc non perfetto dà a tutto il film un che di inquietante, fino all’eccesso in cui Mrs Erlynne si alza di scatto perché una voce fuori campo le si rivolge all’improvviso: ma si alza prima che la voce abbia cominciato a parlare!
Mi domando perché si continui a passar sopra a tutta questa sciatteria. Si potrebbe fare di molto, molto meglio: la trasposizione di un romanzo tale meritava maggiore attenzione e cura.
Vittoria Alessi
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